IL GOLPE IN BOLIVIA AVANZA E MORALES IN ESILIO IN MESSICO CHE GLI DA ASILO

 

di Antonio Ingroia

A chi dice che in fondo Morales se l’è cercata e che non è un vero golpe quello che si è consumato in Bolivia in questi giorni, io dico di guardare queste foto.
La prima foto ritrae Morales su un aereo militare dell’aeronautica messicana, Morales costretto – per salvarsi la vita dalla polizia e dall’esercito che lo stava braccando – ad andare in esilio ed accettare l’offerta di asilo politico offertagli dal Messico di un leader progressista e illuminato come Lopez Obrador.
La seconda foto ritrae una sindaca boliviana del partito di Morales che è stata aggredita, sequestrata per ore, mentre qualcuno dava fuoco al municipio, trascinata in strada, dove le hanno tagliato forzatamente i capelli, le hanno versato addosso della vernice rossa, costretta a camminare a piedi nudi per strada e firmare sotto minaccia una lettera di dimissioni.
Intanto per le strade della Bolivia ci sono stati morti e svariate centinaia e centinaia di feriti e aggressioni perfino alle ambasciate dei paesi più scomodi, come l’ambasciata venezuelana.
E intanto cosa fanno le Nazioni Unite? Cosa fa l’Europa? Cosa fa l’Italia? Tutti, tranne pochissimi, assistono compiaciuti allo scempio dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto.
Perché questo silenzio dei media occidentali e degli organismi democratici internazionali?
Solo perché Morales è figlio del popolo?
Solo perché Morales è un indio che deve essere subalterno e non disubbidire?
Solo perché Morales ha sovvertito l’economia boliviana anteponendo gli interessi dei più deboli a quelli dei più forti che hanno sempre dominato la Bolivia e stanno tornando a dominarla, col compiacimento dell’America di Trump?
Vergogna, Vergogna, Vergogna!
È il momento di mobilitarsi e di sollevarsi contro questi soprusi, questi colpi di Stato, contro questo immobilismo complice dell’Italia e dell’Europa. Che fa il Governo Italiano?
È il momento di prendere posizione. Odio la neutralità quando ci sono in gioco diritti e vite umane. Odio gli indifferenti (come diceva Antonio Gramsci) perché l’indifferenza e complicità.